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I “robot killer” stanno arrivando: cosa sono e in quali guerre sono già stati impiegati
I “robot killer” sono sistemi d’arma ideati per selezionare e distruggere bersagli senza un significativo controllo umano, basandosi cioè sull’elaborazione di una serie di dati da parte dell’intelligenza artificiale. Queste armi sono state già impiegate in Ucraina e a Gaza con conseguenze devastanti. L’intervista di Fanpage.it a Isabelle Jones, Campaign Outreach Manager della campagna Stop Killer Robots.
Da anni, infatti, le principali industrie militari studiano e sviluppano armi letali autonome – in inglese LAWS (Lethal autonomous weapons systems) – per selezionare e distruggere bersagli senza controllo da parte di un militare in carne ed ossa, basandosi cioè sull’elaborazione di una serie di informazioni da parte dell’intelligenza artificiale. Per farci spiegare cosa sono queste armi Fanpage.it ha interpellato Isabelle Jones, Campaign Outreach Manager della campagna Stop Killer Robots – di cui è membro anche la Rete Italiana Pace e Disarmo – organizzazione insignita pochi giorni fa del premio “Colombe d’oro per la Pace”.
Innanzitutto, cosa si intende per Laws? Quali sistemi d’arma possono essere inclusi in questa categoria?
Con l’acronimo Laws si intendono le Lethal autonomous weapons, ovvero le armi autonome letali, sistemi che selezionano e attaccano obiettivi senza ricorrere a nessun intervento umano. Ciò significa che cosa o chi verrà attaccato, e dove e quando avverrà l’attacco, sono determinati da sensori e macchine, e non invece da uomini o donne. Poiché l’autonomia è una funzione del sistema d’arma, significa che molti sistemi diversi potrebbero essere “Laws” e potrebbero essere utilizzati a terra, in aria e in mare. Chiamiamo “robot killer” quei sistemi d’arma autonomi che non possono essere utilizzati con un significativo controllo umano e che prendono di mira esseri umani.
Non tutti i sistemi d’arma autonomi si basano sull’intelligenza artificiale, ma essa consente alle armi autonome di essere più sofisticate, e ciò solleva serie preoccupazioni in merito alla prevedibilità e alla comprensibilità di tali sistemi. Le tecnologie che utilizzano il machine learning per modificare il proprio comportamento o adattare autonomamente la propria programmazione infatti non possono essere impiegate con un controllo reale.
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I grandi del pianeta disertano la COP29
La COP29 si terrà a Baku dal 11 novembre al 22 novembre 2024 o riguardera la definizione degli aiuti che i paesi più inquinanti debbono dare a coloro che inquinano poco e ne subiscono le conseguenze; in pretica si debbono definire quanti soldi debbono dare, chi le deve dare e in che proporzione. Eviedentemente i maggiori paesi non sono molto interessati al problema: ma gli eventi fisici che determinano i cambiamenti climatici non aspettano la politica ne possono essere ignorati dalla stessa. NON SI CAPISCE PERCHE’ FACCIANO SEMPRE GLI INCONTRI IN PAESI LEGATI AL GAS O AL PETROLIO: FORSE PER BOICOTTARLI ?
Superata per la prima volta nella storia una soglia critica: il 2024 sarà l’anno più caldo di sempre.
Anche se il 2024 non è ancora finito, sappiamo ormai con certezza che sarà l’anno più caldo mai registrato finora. Lo ha annunciato nel suo consueto bollettino climatico di fine mese il Copernicus Climate Change Service (C3S), il servizio di osservazione climatica del programma europeo di osservazione della Terra Copernicus. SI NOTI IL SUPERAMENTO DI 1,5 °C
Si trova sempre più plastica nel cervello umano: ora occupa fino allo 0,5% del peso.
Puoi leggere tutto l’articolo su https://www.fanpage.it/innovazione/scienze/si-trova-sempre-piu-plastica-nel-cervello-umano-ora-occupa-fino-allo-05-del-peso/
Analizzando il cervello di persone decedute nel 2016 e nel 2024, ricercatori statunitensi hanno rilevato un aumento significativo di contaminazione da plastica nei campioni più recenti. Nanoplastiche e microplastiche sono state trovate praticamente in ogni organo e tessuto: ogni anno ne ingeriamo e inaliamo mezzo chilogrammo.
Un nuovo studio ha confermato che minuscoli frammenti di plastica si accumulano anche all’interno del nostro cervello. Il dato più inquietante della ricerca, non ancora sottoposta a revisione paritaria, risiede nel fatto che gli esami condotti su cervelli di persone decedute nel 2024 presentano concentrazioni più elevate di nanoplastiche rispetto a quelle evidenziate in campioni di tessuto cerebrale del 2016. La ragione potrebbe risiedere nel fatto che siamo sempre più esposti all’inquinamento da plastica, considerato una vera e propria emergenza globale.
Molteplici studi hanno identificato contaminazione da microplastiche e nanoplastiche in numerosi organi, tessuti e fluidi umani: fra essi sangue, testicoli, sperma, pene, placenta, cuore, fegato, reni e liquido follicolare ovarico. Non è ancora chiaro quali possano essere le conseguenze effettive sulla salute, tuttavia i composti chimici che spesso si accompagnano ai polimeri plastici non sono sempre considerati innocui dai ricercatori. Alcuni sono classificati come potenzialmente cancerogeni per l’essere umano, altri come interferenti endocrini, sostanze che imitano gli ormoni con la capacità di alterare sviluppo e fertilità. Sapere che anche nel nostro cervello si accumula plastica è l’ennesimo campanello di allarme sulla necessità di abbatterne il consumo e la produzione.
Fish dependence day –
A luglio 2024 abbiamo esaurito le risorse ittiche del Mediterraneo (WWF Italia)
Puoi leggere tutto l’articolo su https://www.wwf.it/pandanews/societa/nel-2024-finite-le-risorse-ittiche-del-mediterraneo/
E’ il momento in cui l’Europa esaurisce virtualmente l’equivalente della produzione annua interna di pesce, molluschi e crostacei. Con ben il 58% degli stock ittici sovrapescati, il Mediterraneo è il secondo mare più sovrasfruttato al mondo (contro il 37,7% degli stock ittici sovrasfruttati a livello globale), condizioni acuite dagli altri impatti cui è soggetto l’ecosistema marino, in primo luogo il cambiamento climatico.
Se nei primi sei mesi dell’anno avessimo consumato solo risorse dei nostri mari, da luglio alla fine dell’anno queste non sarebbero più disponibili e l’Europa dovrebbe ricorrere alle importazioni per sostenere la crescente richiesta dei consumatori. La domanda europea di prodotti ittici è infatti troppo alta: ogni cittadino europeo consuma in media circa 24 chili di pesce l’anno, e gli italiani superano la media con i loro 31,21 chili di pesce pro capite l’anno.
In Italia, il Fish Dependence Day mostra l’impatto devastante dei consumi eccessivi sugli stock ittici del Mediterraneo, con una domanda sempre più in aumento da parte dei consumatori, soprattutto nel periodo estivo, che alimenta una pesca eccessiva. Le specie più colpite includono il nasello, la sardina, i gamberi (viola e rosa) e la triglia di fango. Questa situazione è ulteriormente aggravata dalla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN), che mette a rischio gli ecosistemi marini e le economie locali. Per questo il WWF richiama l’attenzione sull’importanza di comportamenti di consumo responsabili dei prodotti ittici.
Alle azioni umane si aggiunge un altro elemento che si fa sempre più sentire. La crisi climatica mette a rischio ben la metà della produzione mondiale di pesce, con gravi conseguenze per le piccole comunità che vivono di pesca. Il riscaldamento degli oceani sta riducendo le popolazioni ittiche, con alcune aree tropicali che potrebbero vedere una diminuzione fino al 40% entro il 2100. Anche nel nostro mare il cambiamento climatico sta causando effetti come: la tropicalizzazione del mare, con specie autoctone costrette a spostarsi a causa dell’aumento delle temperature e lasciare il posto alle specie invasive (quasi 1.000 nuove specie invasive, di cui 126 specie ittiche, sono entrate nel Mediterraneo, causando riduzioni delle specie autoctone fino al 40% in alcune aree, per motivi di competizione o predazione); i bloom di meduse, provocati da un mix di fattori tra cui l’eutrofizzazione del mare e la riduzione degli stock ittici; la diminuzione della capacità di immagazzinamento della CO2 dovuta alla riduzione delle praterie di posidonia. Impatti analizzati in maniera approfondita all’interno del report lanciato il mese scorso dal WWF “Il Respiro degli oceani”.
Stato del clima in Europa . Copernicus
Con 1,0°C sopra la media e 2,6°C sopra il livello preindustriale, l’Europa
ha visto, nel 2023, l’anno più caldo mai registrato. Quasi l’intera regione ha avuto livelli superiori a temperature medie per l’intero anno, ad eccezione di Scandinavia, Islanda e Groenlandia sudorientale. Le temperature più al di sopra della media si sono registrate nell’Artico europeo. L’autunno è stato il secondo più caldo mai registrato per la regione; Settembre è stato un’eccezionalmente caldo in gran parte dell’Europa continentale, mentre novembre ha visto temperature fino a 6°C sopra la media nelle parti orientali della regione e nell’Artico europeo.
Aumento della temperatura dell’aria di supeficie, dal 1850-1900.
Terra: +1.3°C; Europa: 2,3 °C ; Artico: 3,3 °C
Overshoot day per la Terra
Il 1° agosto è l’overshoot day per la Terra, cioè il giorno in cui abbiamo consumato tante risorse, quante ne può rigenerare la Terra. Sotto viene mostrato un diagramma di rappresentazione di tale giorno nei vari anni. Dal diagramma si può notare che avremmo bisogno di 1,7 Terre per poter consumare tanto quanto può essere rigenerato.
Il
Se tutta l’umanità consumasse come gli italiani, avremmo “esaurito” tutte le risorse naturali del Pianeta e inizieremmo a consumare le risorse “previste” per il 2025
Il 19 maggio è l’Overshoot day italiano, come segnala il Global Footprint Network, che ogni anno misura la domanda di risorse e servizi da parte di una popolazione (in questo caso gli italiani) e l’offerta di risorse e servizi da parte dei loro ecosistemi. Come spiega il WWF, anche quest’anno per l’Italia il consumo di risorse naturali supera la capacità del nostro paese di generarne nuove: siamo in deficit ecologico, in altre parole spendiamo più delle risorse che abbiamo e immettiamo in atmosfera più CO2 della capacità che hanno gli ecosistemi di assorbirla.
Se tutti gli umani vivessero e consumassero come noi italiani, servirebbero le risorse di quasi 3 Pianeti (2,6 per l’esattezza). A fronte di un gran parlare di ecosostenibilità, transizione energetica ed ecologica, la verità è che per gli abitanti del Belpaese l’equilibrio con la Natura e le sue risorse è lungi da essere raggiunto. In generale, in Europa tutti consumano più di quanto gli ecosistemi producano naturalmente in un anno.
La data dell’Overshoot day varia a seconda del Paese, e anche di anno in anno, poiché i comportamenti e le politiche di sfruttamento delle risorse naturali non sono uguali per tutti. I dati dimostrano che ogni anno l’Overshoot Day si verifica sempre più precocemente, segnalando l’aumento della pressione sui sistemi naturali del Pianeta. In Italia non siamo ai livelli di Qatar e Lussemburgo– che già a febbraio facevano toccare il fondo alle risorse del Pianeta – né di Emirati arabi, Stati Uniti e Canada (seguiti anche da paesi europei come Danimarca e Belgio) che hanno esaurito le risorse già a marzo. Siamo comunque molto alti nella classifica dei Paesi che consumano più rapidamente le proprie risorse.
Con 4 ettari globali (gha) pro capite, l’impronta ecologica di ciascuno dei 60 milioni di abitanti dell’Italia è notevolmente superiore alla biocapacità che ha disponibile (pari a 1 gha). L’Italia ha in generale una impronta più bassa della media europea (4,5 gha procapite ) e leggermente inferiore a quella di Francia e Germania (rispettivamente 4,3 e 4,5 gha pro capite) ma superiore all’impronta della Spagna (3,9 gha pro capite). L’impronta dell’Italia è determinata principalmente dai trasporti e dal consumo alimentare. Concentrarsi su questi due ambiti legati alle attività quotidiane offrirebbe quindi le maggiori possibilità di invertire la tendenza e ridurre l’impronta degli italiani.
Ancora strage di
operai sul lavoro
Palermo, almeno 5 operai morti intossicati mentre lavoravano per la manutenzione della rete fognaria
Ancora una strage di operai, nonostante sin dal 1994 siano state emanate leggi specifiche (la ex-626) che obbligano i datori di lavoro a redigere un documento di valutazione dei rischi e tutta una serie di misure atte a prevenirli o proteggerli. Chi scrive ha lavorato molto, professionalmente nel campo della sicurezza del lavoro e trova indegno per un paese, la cui Costituzione all’art. 1 recita “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, cioè sui lavoratori, che chi lavora duramente per guadagnarsi da vivere perda la vita sul lavoro. Nell’articolo precedente avevo augurato un buon Primo Maggio; le cose continuano ad andare nel verso opposto a questo augurio. La ditta, tramite il suo datore di lavoro, che rischi aveva previsto per le operazioni effettuate? Quali misura di prevenzione e protezione aveva adottato? Serve relativamente a poco sapere che la magistratura interverrà e farà giustizia: non potrà certo ridare la vita agli operai morti né sollievo ai familiari affranti dal dolore per la perdita dei propri cari.
BUON PRIMO MAGGIO
BUONA FESTA DELLA LIBERAZIONE
Perché gli oceani rischiano di collassare.
Non siamo abituati a considerare cosa significa il riscaldamento degli oceani, quanto sta procedendo in fretta e che conseguenze può portare. Ma il campanello d’allarme suona da tempo: il degrado è già avanzato, e per evitare il peggio bisogna intervenire.
I cambiamenti cliamtici rischiano di cambiare il percorso delle correnti termoaline (termico-saline) che sono necessarie perché distribuiscono il calore su tutto il nostro pianeta eliminandi i valori estremi di temperatura. Sono dovute a differenze di salinità e di temperatura: tra queste correenti vi è la Corrente del Golfo che partendo dal Golfo del messico porta calore alle regioni quali la Gran Bretagne e la Norvegia.
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La Russia potrebbe dover affrontare le stesse questioni che gli USA hanno affrontato al momento del crollo dell’URSS. Traduciamo un’intervista al politologo Rostislav Ishchenko che dà un’idea molto sorprendente su come dall’altro lato della nuova cortina di ferro si percepisca con inedite preoccupazioni l’attuale crisi sistemica occidentale, che creerà un “vuoto da riempire” e un fardello di responsabilità globali. (MEGACHIP)
Il Copernicus Climate Change Service (C3S) ha recentemente pubblicato il suo ultimo bollettino mensile sul clima, che evidenzia il fatto che febbraio 2024 è stato il febbraio più caldo mai registrato a livello globale. Con una temperatura media dell’aria superficiale di 13,54°C, il mese ha superato di 0,12°C il record precedente stabilito nel 2016. Questo segna il nono mese consecutivo di caldo record. Anche la temperatura media globale degli ultimi dodici mesi ha raggiunto massimi storici, collocandosi di 0,68°C al di sopra della media del periodo 1991-2020 e di 1,56°C al di sopra della media preindustriale del periodo 1850-1900. Le temperature europee sono state eccezionalmente elevate, con temperature nell’Europa centrale e orientale di 3,30°C superiori alla media di febbraio, con temperature medie molto alte nell’Europa centrale e orientale. Al di fuori dell’Europa, le temperature erano sopra la media sopra la Siberia settentrionale, il Nord America centrale e nord-occidentale, la maggior parte del Sud America, in tutta l’Africa e nell’Australia occidentale. Il El Nino ha continuato a indebolirsi nel Pacifico equatoriale, ma le temperature dell’aria marina in generale sono rimaste ad un livello insolitamente elevato.
La temperatura media globale della superficie del mare (SST) per il febbraio 2024 oltre i 60-S-60-N è stata di 21,06 °C, la più alta per qualsiasi mese nel set di dati, sopra il precedente record di agosto 2023 (20,98 °C) . La temperatura superficiale del mare è definita sull’oceano estrapolare globale, da 60 S a 60′ N. Questo è usato come diagnostica standard per il monitoraggio del clima. Il SST medio giornaliero ha raggiunto un nuovo massimo assoluto di 21,09 C alla fine del mese.
L’inverno boreale è stato il più caldo a livello globale a 0,78 gradi sopra la media del 1991-2020. La temperatura invernale europea è stata la seconda più calda mai registrata, dopo l’inverno del 2019/2020, a 1,44 gradi sopra la media 1991-2020.
PFAS E ACQUE POTABILI IN PIEMONTE
REPORT DI GREENPEACE ITALIA
Clica qui per vedere il documento
Secondo i dati degli enti pubblici, 125 mila piemontesi
potrebbero aver bevuto acqua contaminata da una sostanza cancerogena.
Per anni in Italia si è pensato che i problemi ambientali legati ai PFAS (composti poli e perfluoroalchilici) fossero circoscritti solo ad alcune aree del Veneto, tra le province di Vicenza, Verona e Padova, in cui è stato scoperto uno dei casi più gravi di contaminazione dellʼintero continente europeo.
Una recente indagine di Greenpeace Italia ha però evidenziato che lʼinquinamento da PFAS, seppur in modo differente dal Veneto, è di vasta portata anche in Lombardia, con numerosi
casi di contaminazione dellʼacqua potabile riscontrati in decine di comuni, inclusa la città di Milano, in quasi tutte le province.
Neppure il Piemonte è esente dal problema come evidenzia la mappa pubblicata da Greenpeace Italia.
Abbiamo superato la soglia di 1,5 °C di riscaldamento globale più di 10 anni fa
L’avvertimento arriva da un team di ricerca australiano che ha trovato le prove del superamento della soglia critica di riscaldamento globale concordata nell’Accordo di Parigi del 2015. Il sorpasso sarebbe avvenuto già nel 2010 e spiegherebbe perché la crisi climatica ci ha colpito prima del previsto.
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La Terra avrebbe superato la soglia di riscaldamento globale già nel 2010. Staremmo quindi vivendo da almeno un decennio su un pianeta più caldo di 1,5 °C rispetto all’epoca pre-industriale e ciò spiegherebbe perché la crisi climatica ci ha colpito prima del previsto. L’avvertimento arriva da un team di ricerca australiano che ha trovato le prove del superamento della soglia critica concordata a livello internazionale nell’Accordo di Parigi 2015. Secondo gli studiosi, stiamo già provando gli effetti di un riscaldamento di circa 2 °C superiore ai livelli pre-industriali e, senza un’azione seria per ridurre le emissioni, non potremo prevenire il peggioramento e gli effetti irreversibili del cambiamento climatico.
Clima: i punti salienti della
COP28. Documento delle Nazioni Unite.
Clica qui per vedere il documento
Come più volte detto, a parere dell’Autore del sito, la COP 28 non ha aggiunto elementi significativi alla soluzione della riduzione dei gas serra perché si INVITANO i paesi ad uscire dalle fonti tradizionali quali il carbone, gas e petrolio. Inoltre un gruppo di 22 paesi ha chiesto di triplicare l’uso dell’energia nucleare. Altro verbo usato dai paesi partecipanti è l’impegno a … . Mancano atti concreti. Si ricorda poi come l’UE abbia messo nella tassonomia verde il nucleare e il gas.
I contadini che manifestano in Germania ed in Francia hanno intuito che le élite mondiali intendono fare con l’agricoltura europea quello che hanno fatto con l’industria: spostare tutto (o quasi tutto) ad Est.
Paesi come l’Ucraina, dove non vi sarà alcuna limitazione nell’uso dei pesticidi, degli OGM , degli antibiotici e degli ormoni per gli animali, dovranno sfamare le plebi. In Italia, Francia e Germania potrà invece sussistere un’agricoltura di alta qualità, destinata ad alimentare i ricchi. Questi ultimi, diventando sempre più ricchi, andranno alla ricerca di cibi biologici, ecologici, proteici, vitaminici e chi più ne ha più ne metta.
Il risultato di questa nuova divisione del lavoro è facilmente prevedibile: cibi raffinati per gli alti redditi; merda chimica per tutti gli altri.
Va da sé che il comparto agricolo dei paesi dell’Europa occidentale è destinato ad essere fortemente ridimensionato.
Ci va bene tutto questo?
Il circolo Sirio Giannini di Seravezza organizza una serie di INCONTRI su quattro temi con il programma che segue.
Nozioni basilari di filosofia. 17.00 -19.00
Per principianti, curiosi e appassionati. 8 incontri.
Tenuto da Giuseppe Tartarini e Paolo Salvatori.
Presso la Fioriera delle Storie a Querceta
1. 23 gennaio – 2. 6 febbraio – 3. 20 febbraio – 4. 5 marzo – 5. 19 marzo – 6. 2 aprile – 7. 16 aprile – 8. 30 aprile
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Energia, ambiente e plastiche (2 ore ad incontro) per 5 incontri
Tenuto da Massimo Campioni nei giorni di giovedì. 16.30 – 18.30
Sala Cosimo I del Palazzo Mediceo a Seravezza
18 gennaio – 25 gennaio – 8 febbraio – 22 febbraio – 7 marzo
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LA PARTECIPAZIONE
La Democrazia deliberativa: teorie, processi e sistemi.
3 incontri di 1h 30′ (ca.) ciascuno 17.00 – 18.30
Tenuto da Franco Dazzi Sala Cosimo I del Palazzo Mediceo a Seravezza nei giorni di lunedì.
12 febbraio – 19 febbraio – 26 febbraio
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CONSAPEVOLEZZA ESISTENZIALE
Fare amicizia con la morte
Tenuto da Pina Caravello. Presso la Fioriera delle Storie a Querceta. 8 incontri 17.00 – 19.00
16 gennaio – 30 gennaio – 13 febbraio – 27 febbraio – 12 marzo – 26 marzo – 9 aprile – 23 aprile
Nonostante due referendum che hanno bocciato l’utilizzo del nucleare e in disprezzo della volontà della gente e della DEMOCRAZIA, il governo ripropone il nucleare.
Cosa c’è nel piano nazionale per produrre energia nucleare avviato dal governo
Il ministro Pichetto Fratin annuncia un piano nazionale per la produzione di energia nucleare da piccoli reattori, che potrebbero entrare in funzione nel giro di sei o sette anni.
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di Massimo Campioni
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici; tale piano è sottoposto alla VAS (Valutazione Ambientale Strategica). Sono state fatte parecchie osservazioni sia da parte di privati che di Enti vari. Il Piano e i sui allegati sono complessi e quindi chi vuole analizzarli si deve munire di pazienza. I principali allegati li potete trovare, oltre che sul sito del Ministero citato, anche in questo sito all’indirizzo che segue.
Ad una prima veloce lettura, il documento presenta molte analisi relative ai cambiamenti cliamtici, circa 85 pagine su 113, varie tipologie di intervento, a volte assai generiche a mio avviso; ma mancano indicazioni circa le risorse previste, il costo relativo ad ogni intervento da mettere in atto e le modalità con cui verranno monitorati gli interventi di mitigazione. Spero nei prossimo gorni di fare una lettura più attenta e di fornire un’analisi più dettagliata.
OXFAM BRIEFING PAPER – GENNAIO 2024
Il piano analizza la distribuzione della ricchezza in Italia, le disuguaglianze che ne derivano, le cause che le determinano con i conseguenti effetti; le attuali politiche governative. Il documento è scaricabile sul sito di OXFAM Italia o su questo sito cliccando su
Rapporto-OXFAM-Disuguaglianza_il-potere-al-servizio-di-pochi
La ricchezza dei cinque miliardari più ricchi al mondo è più che raddoppiata, in termini reali, dall’inizio di questo decennio, mentre la ricchezza del 60% più povero dell’umanità non ha registrato alcuna crescita. In Italia, a fine 2022, l’1% più ricco era titolare di un patrimonio 84 volte superiore a quello detenuto dal 20% più povero della popolazione, la cui quota di ricchezza nazionale si è dimezzata in un anno. Per anni Oxfam ha lanciato l’allarme sull’estremizzarsi della disuguaglianza, ed oggi, agli inizi del 2024, il vero pericolo è che questa incredibile divaricazione diventi la normalità. Il potere economico, la sua estrema concentrazione e le rendite di posizione associate favoriscono l’accumulazione di enormi fortune nelle mani di pochi e generano ampi divari nella società. Il potere politico e l’uso che ne viene fatto costituiscono una leva potentissima per contrastare o al contrario alimentare le disuguaglianze. Siamo davanti a un bivio: tra un’era di incontrollata supremazia oligarchica o un’era in cui il potere pubblico riacquista centralità promuovendo società più eque e coese ed un’economia più giusta ed inclusiva. ©
( di Luca Serafini, Megachip)
Mentre il rituale ormai svuotato di significati e concretezza delle COP (Conferenza delle Nazioni Unite sul clima) si ripete ogni anno, con la proclamazione di obiettivi altisonanti quanto generici, nel 2023 gli USA hanno pompato più petrolio di qualsiasi altro Paese nella storia.
«L’America è di nuovo prima al mondo nella lotta contro il cambiamento climatico», aveva dichiarato lo scorso ottobre il Presidente americano Joe Biden, annunciando 300 nuovi progetti per la produzione di energia pulita.
Ma, nel frattempo, nel 2023 l’America è diventata prima al mondo in un’altra cosa: la produzione di petrolio. Quest’anno gli Stati Uniti hanno prodotto milioni di barili di petrolio in più di quanto abbiano mai fatto la Russia o l’Arabia Saudita, raggiungendo da soli quasi un quinto della produzione petrolifera totale del mondo.
L’aumento della produzione di combustibili fossili in America non faceva parte del programma elettorale del presidente democratico, ed anche su questo tema si è svolta la battaglia all’ultimo voto con Donald Trump.
La guerra in Ucraina ha fatto impennare i prezzi mondiali del fondamentale combustibile fossile. Per combattere l’inflazione indotta da questo aumento, l’amministrazione Biden ha iniziato a utilizzare tutti gli strumenti pur di riportare i prezzi sotto controllo, compreso un aumento dell’offerta.
Ha immesso sul mercato 180 milioni di barili dalla riserva petrolifera strategica della nazione; ha alleggerito l’applicazione delle sanzioni contro Venezuela e Iran: ed ha fatto pressione sulle compagnie nazionali per aumentare la produzione, promettendo di acquistare petrolio dai produttori se il prezzo dovesse scendere al di sotto di un certo livello.
I sondaggi mostrano che gli elettori sono stati favorevoli all’aumento della produzione nazionale di combustibili fossili, con un margine di quasi due a uno. La battaglia politica sull’energia a buon mercato potrebbe, quindi, fare la differenza alle prossime elezioni presidenziali.
Per questo, il sostegno dell’amministrazione statunitense alla produzione di petrolio nazionale sembra essere una tattica temporanea per prendere tempo ed evitare, in vista prossime elezioni presidenziali statunitensi, che succeda come in Europa, dove l’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia ha già scatenato una reazione populista contro i processi di decarbonizzazione.
Secondo i dati dell’Energy Information Administration (EIA), all’inizio di dicembre la produzione ha raggiunto i 13,3 milioni di barili di greggio al giorno. Questo tasso di produzione è superiore al record raggiunto nel marzo 2020, con Donald Trump alla presidenza Usa.
Quest’anno saranno battuti i record anche per quanto riguarda la produzione di gas, con un’abbondanza di nuovi terminali di esportazione sulla costa del Golfo del Messico che faciliteranno un boom delle esportazioni statunitensi di gas naturale liquefatto (o GNL), destinate a raddoppiare nei prossimi quattro anni: un’arma energetica fondamentale per sostituire in Europa il gas russo – legando così ancora di più energeticamente il Vecchio Continente agli Usa.
Con questa sovrabbondanza di produzione, e grazie alle crescenti tensioni geopolitiche, le esportazioni di petrolio degli Stati Uniti si stanno avvicinando alla produzione totale dei principali operatori mondiali, come Russia e Arabia Saudita.
È interessante notare che il governo statunitense prevede che questa intensità di attività di produzione di petrolio e del gas continuerà a livelli quasi record fino al 2050, proprio la data in cui, secondo gli scienziati, le emissioni di gas climalteranti dovrebbero essere azzerate, per evitare conseguenze climatiche catastrofiche.
Il primo regolamento al mondo sull’intelligenza artificiale è stato approvato: cosa ha deciso l’Ue
L’AI Act chiede più trasparenza alle aziende, vieta il riconoscimento biometrico, salvo tre eccezioni, e tutela il diritto di autore. Il testo prevede anche un regime di sanzioni.
Dopo 36 ore di negoziati il primo quadro normativo sui sistemi di intelligenza artificiale ha preso forma. L’Artificial Intelligence Act (AI Act) deve ancora compiere alcuni passaggi finali per l’approvazione, ma le linee guida sono state fissate. Tra queste l’utilizzo dei software di riconoscimento facciale da parte della polizia e dei governi. L’Rbi “post-remoto”, spiega in una nota il Parlamento europeo, verrà utilizzato esclusivamente per la ricerca mirata di una persona condannata o sospettata di aver commesso un reato grave
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Emiri, lobbisti e autocrati fossili hanno prosciugato i movimenti per il clima. Con la benedizione dell’Onu (Ferdinando Cotugno dal Domani)
Allo sciopero del clima alla Cop erano poche decine a manifestare. A Dubai protestare è vietato, dentro la conferenza è regolato da regole rigidissime e arbitrarie, avallate anche dall’Onu, che ha rinunciato a essere custode degli spazi di democrazia. Non era mai successo
A Glasgow nel 2021 oltre 100mila persone manifestarono per il clima a margine di COP26. A Dubai gli spazi di partecipazione sono completamente sterilizzati, è rimasto un centinaio di attivisti, gli ultimi superstiti di questa restrizione di democrazia.
Gli astri si stanno allineando per la prossima COP29 a Baku, in Azerbaijan: sarebbe il terzo paese produttore di combustibili fossili di fila, con una storia di violazione dei diritti umani. Sarebbero tre COP di fila senza democrazia.
I menopeggisti all’ombra dello zio d’oltreoceano ( di Paolo Bartolini, Megachip)
Ci governa una masnada di guerrafondai e razzisti in doppiopetto, l’opposizione riprende le sembianze di un campo riformista (SI+M5S+PD), con vaga coloritura progressista, il solito centro-sinistra che ambisce e al titolo nobiliare di Sir Meno Peggio.
Per carattere e professione penso la radicalità non come estremismo, ma letteralmente come “andare alle radici” delle questioni. Un passo alla volta sempre più in profondità. Per questo, politicamente, diffido dei duri-e-puri che si dissociano anche da loro stessi e dei riformisti che pensano, con una smaltata, di rimettere in piedi un sistema dannoso (e dannato), lasciandolo intatto nelle sue logiche di base.
Non amo i conflitti sterili, mi turbano quelli distruttivi, mi interessano quelli generativi.
Oggi 30 novembre si tiene a Dubai, negli Emirati Arabi, la COP 28, la Conferenza ONU sui cambiamenti climatici.
Dal 30 novembre sino al 12 dicembre si tiene a Dubai la conferenza sui cambiamenti climatici organizzata dall’ONU.
I governi sono chiamati a discutere di come evitare la catastrofe, ovvero rispettare gli obiettivi fissati dagli Accordi di Parigi per mantenere l’aumento della temperatura media globale in un 1.5°
Ai lavori parteciperanno le delegazioni di tutti i paesi coinvolti, esperti, scienziati, rappresentanti delle imprese e delle organizzazioni non governative. Ovviamente parteciperà anche il governo italiano con una propria delegazione. Il principale obiettivo sarà aggiornare i progressi rispetto alla lotta ai cambiamenti climatici.
COP28 si terrà in un paese che deve la sua fortuna ai combustibili fossili, e a guidarla sarà un petroliere: Sultan Al Jaber, che oltre a essere ministro dell’industria degli Emirati Arabi Uniti, è anche il CEO della Abu Dhabi National Oil Company (Adoc).
Per la prima volta la Terra ha superato i 2° C di riscaldamento: è sempre più inospitale per la vita.
Gli scienziati di Copernicus hanno annunciato che venerdì 17 novembre 2023 la temperatura media della Terra è stata di 2,07 °C più calda rispetto all’epoca preindustriale. È la prima volta nella storia che si supera un riscaldamento di 2 °C. Cosa significa e quali sono i rischi.
Il diagramma mostra la temperatura media del globo nel 2023; si noti cme il 17 novembre la temperatura media sia stata di 2,07 °C rispetto alla media del periodo 1850-1900 presa come riferimento.
Triplicare il nucleare, alla Cop28 alleanza di 22 paesi . L’Italia non aderisce.
Stati Uniti e Francia guidano la coalizione che vuole moltiplicare per tre la capacità installata globale di energia atomica entro metà secolo rispetto ai livelli del 2020. Meloni: la “grande sfida italiana” è la fusione.
Triplicare la capacità installata di energia atomica entro il 2050. È l’obiettivo sottoscritto da 22 paesi alla conferenza sul clima di Dubai il 2 dicembre.Il nucleare diventa quindi un’energia verde.
Promossa da Stati Uniti e Francia, la dichiarazione sul nucleare ha raccolto l’adesione immediata di Bulgaria, Canada, Repubblica Ceca, Finlandia, Ghana, Ungheria, Giappone, Corea del Sud, Moldova, Mongolia, Marocco, Olanda, Polonia, Romania, Slovacchia, Svezia, Ucraina, Emirati Arabi Uniti e Gran Bretagna.
Glifosato, nessun accordo dei Paesi europei sul rinnovo dell’erbicida. Cosa succede ora (da Green Peace Italia)
Nemmeno in sede di Comitato d’Appello è stata raggiunta una maggioranza qualificata, né a favore né contro il rinnovo all’utilizzo dell’erbicida glifosato, nella votazione che si è svolta oggi a Bruxelles da parte dei delegati degli Stati membri. Spetterà ora alla Commissione UE, entro il prossimo 15 dicembre, rinnovare per altri 10 anni l’autorizzazione per l’impiego del glifosato nell’Unione europea, anche se con alcune restrizioni. L’Italia si è astenuta (insieme ad altri sei Paesi, tra cui Francia e Germania), mentre lo scorso 13 ottobre aveva addirittura votato a favore del rinnovo.
Greenpeace su Trattato globale plastica: negoziati a Nairobi finiscono nella frustrazione, i governi permettono alle aziende fossili di sabotare l’accordo
«La plastica danneggia direttamente ciascuno degli 8,1 miliardi di abitanti di questo fragile pianeta, ma i nostri leader hanno scelto, nei fatti, di considerare le aziende petrolchimiche come gli unici portatori d’interesse degni di ascolto», dichiara Graham Forbes, capo delegazione di Greenpeace ai negoziati che si sono tenuti nella sede del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente a Nairobi, dal 13 al 19 novembre. «Se vogliamo proteggere il nostro clima, la nostra biodiversità e la nostra salute, dobbiamo ridurre la produzione di plastica almeno del 75% entro il 2040: questo è indiscutibile, ma oltre la metà del tempo a disposizione per i negoziati è già trascorsa e stiamo procedendo verso il fallimento. I governi stanno permettendo agli interessi legati ai combustibili fossili di guidare i negoziati verso un trattato che, senza alcun dubbio, aggraverà la crisi climatica e accelererà un cambiamento climatico incontrollato».
Imballaggi, l’Europa frena sulle norme contro la plastica
Il Parlamento di Strasburgo approva il nuovo regolamento in materia di imballaggi, il Packaging and Packaging Waste Regulation (Ppwr): rivisti i target di riuso e i divieti a monouso. Cantano vittoria Forza Italia e le aziende.
. (Da Domani)
L’iceberg più grande del mondo torna a muoversi dopo quasi 40 anni: è esteso come il Molise
L’iceberg più grande del mondo, A23a, è tornato a muoversi dopo essere rimasto bloccato sul fondo dell’oceano per quasi 40 anni e ora sta per inoltrarsi al di là delle acque antartiche. Il colosso, infatti, era “nato” dalla piattaforma di ghiaccio Filchner-Ronne in Antartide nell’agosto del 1986, ma a differenza di altri giganti la sua corsa si arrestò dopo alcune centinaia di chilometri, restando ancorato sul fondale marino del Mare di Weddell, una parte dell’Oceano Atlantico a ridosso del continente antartico. Questo blocco gli ha permesso di sopravvivere fino ai giorni nostri, dato che gli iceberg – anche i più imponenti – tendono normalmente a disgregarsi in frammenti più piccoli durante il loro viaggio verso l’ignoto.(da FANPAGE)
Il Perù ha già perso più della metà dei suoi ghiacciai a causa del cambiamento climatico
I ghiacciai del Perù stanno rapidamente scomparendo. A causa del cambiamento climatico, il Paese sudamericano ha già perso più della metà della sua superficie glaciale negli ultimi sei decenni, in particolare sull’altopiano andino della zona tropicale, dove dal 2016 al 2020 si è registrata la completa scomparsa di 175 ghiacciai. Lo hanno comunicato gli scienziati peruviani dell’Agenzia statale che studia i ghiacciai, rilevando che il fattore che provoca l’impatto maggiore è l’aumento della temperatura media globale, che sta causando un ritiro accelerato.
. (Da FANPAGE)
Palestinesi fuggono nel sud della Striscia di Gaza in via Salah al-Din a Bureij, Striscia di Gaza, 10 novembre 2023 [AP Photo/Fatima Shbair] – Al Jazeera
Distruzioni a Gaza – Al Jazeera
Crisi climatica, l’1% più ricco dell’umanità emette carbonio quanto 5 miliardi di persone
I ricchi immettono in atmosfera tanto carbonio quanto quello di 5 miliardi di persone. In altri termini, l’1 percento più ricco dell’umanità – pari a circa 77 milioni di persone – produce emissioni di CO2 (anidride carbonica) e altri gas climalteranti pari a quelle prodotte dal 66 percento più povero. È il dato più scioccante emerso dal nuovo rapporto “Climate Equality: A Planet for the 99%” pubblicato il 20 novembre 2023 dall’ente di beneficenza britannico Oxfam, messo a punto in stretta collaborazione con gli scienziati dello Stockholm Environment Institute (SEI). (Da FANPAGE)
L’uomo sta mutilando l’albero della vita: tasso di estinzione 35 volte più rapido a causa nostra.
Negli ultimi 500 anni l’essere umano ha fatto estinguere 73 generi di animali vertebrati. Il tasso di estinzione è 35 volte più rapido di quello del milione di anni precedente, senza la nostra avidità e crudeltà. Il collasso dell’albero della vita, mutilato, rischia di trascinarci verso la fine della civiltà.
continua su: https://www.fanpage.it/innovazione/scienze/luomo-sta-mutilando-lalbero-della-vita-tasso-di-estinzione-35-volte-piu-rapido-a-causa-nostra/
Secondo i dati del monitoraggio atmosferico Copernicus, riportati dal quotidiano Deutsche Welle, la Pianura Padana è l’area più inquinata d’Europa e il 73% della popolazione italiana vive in territori inquinati.
In Italia ci sono 58 province che mettono a rischio la salute della popolazione per il loro livello di inquinamento: questo è quello che emerge da un’analisi del Sole24Ore, che ha rilanciato un lavoro del quotidiano Deutsche Welle (parte dello European Data Journalism Network) fatto grazie ai dati satellitari del servizio di monitoraggio atmosferico Copernicus (Cams). Quasi tre italiani su quattro (73,6%) vivono in territori inquinati, cioè dove la concentrazione di polveri sottili (Pm 2,5) supera i 10 microgrammi per metro cubo (µg/m³), che è il limite stabilito dalle linee guida europee per garantire una migliore salute per le persone. Se si tenesse conto delle indicazioni dell’Oms – le quali prevedono un limite massimo di 5 µg/m³ – la situazione sarebbe ancora più critica.
TRENTO: APRE UN SUPERMERCATO SENZA CASSE E CASSIERI (ricevuto da Der Einziger)
Nella piazza Santa Maria di Trento, occupando gli spazi precedentemente controllati da Unicredit (https://www.giornaletrentino.it/economia/unicredit-ultimo-giorno-in-santa-maria-maggiore-1.1073530) fino a dicembre 2016, il gruppo CONAD apre il primo supermercato cashierless (https://corrieredeltrentino.corriere.it/notizie/cronaca/23_ottobre_17/apre-il-primo-supermercato-trentino-senza-casse-e-cassieri-si-paga-con-il-carrello-intelligente-08f5729e-c27b-4239-86ec-7e37492aexlk.shtml?refresh_ce) della regione.
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Ancora sulla truffa delle emissioni
Tempo fa abbiamo messo una sintesi di un articolo dell’Internazionale sulla truffa delle emissioni messa in atto da grosse aziende che spacciano progetti di forestazione o salvagurdia delle foreste come validi per ridurre le emissioni.
Sul Manifesto di oggi viene ripreso il tema e confermato quanto già detto nel precednte articolo.
Lo dimostra uno studio pubblicato sulla prestigiosa
rivista scientifica statunitense Science e realizzata da un’équipe internazionale coordinata da Thales West, ricercatore per le università di Amsterdam (Paesi bassi) e Cambridge (Regno unito).
USANDO DATI più dettagliati e aggiornati, i ricercatori hanno ricalcolato i risultati reali. La differenza è nettissima: mentre i progetti promettevano di compensare emissioni pari a 89 milioni di tonnellate, il reale impatto stimato dai ricercatori è di sole 5,4 tonnellate, cioè il 94% in meno. Praticamente nulla. E’ la cosiddetta tecnica del greenwashing che permette alle aziende di farsi una pubblicità verde, non corrispondente alla realtà; ricorda molto le pubblicità dei SUV ripresi in ambienti incontaminati, magari con cavalli selvaggi che corrono liberi nella natura.
Povera Amazzonia, 113 impegni e nessun obiettivo. (10 ago)
AMERICA LATINA. Lo storico vertice degli otto paesi amazzonici si chiude con una dichiarazione vaga ma nessun obbligo in merito a deforestazione ed estrazionismo. Inascoltati gli appelli di indigeni e società civili. (Manifesto)
È un innocuo topolino quello che, tra dichiarazioni altisonanti e
giusti reclami contro il neocolonialismo, è stato partorito dalla
montagna del Vertice dell’Amazzonia, conclusosi ieri con un
dialogo con i paesi e gli organismi invitati.
La Dichiarazione di Belém, con i suoi 113 principi e impegni, è un capolavoro di genericità: non fissa alcun obiettivo concreto
rispetto alla lotta alla deforestazione ed evita di stabilire
qualunque restrizione a sfruttamento del petrolio, attività
mineraria ed espansione della frontiera agricola.
Così, sebbene la dichiarazione impegni gli otto paesi
dell’Organizzazione del trattato di cooperazione amazzonica
(Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Guyana, Perù, Suriname e
Venezuela) a operare congiuntamente per evitare il cosiddetto
«punto di non ritorno», la «deforestazione zero» che Lula ha
promesso per il Brasile entro il 2030 è definita appena come un
«ideale» da raggiungere non si sa bene quando.
Il ministro Pichetto lancia piattaforma per un nucleare sostenibile: il piano del governo(leggi)
Il governo Meloni accelera sul nucleare. Il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin ha lanciato la Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile, convocata per il 21 settembre con imprese e istituzioni.(Fanpage)
L’Oceano Atlantico batte il suo record storico di temperatura settimane prima del previsto
(Da Fanpage)
La temperatura media delle acque superficiali del Nord Atlantico ha raggiunto i 24,9 °C alla fine di luglio 2023, superando la soglia storica che generalmente si raggiunge nel mese di settembre. Esperti: “Continuerà ad aumentare per tutto il mese di agosto”.
ANSA.it (https://www.ansa.it
Trovate microplastiche nel liquido seminale, in 6 campioni su 10
Tracce di micro-particelle di plastica sono state individuate in 6 campioni su 10 di liquido seminale di uomini sani residenti in Campania. (ANSA)
Lo studio, presentato in anteprima al Congresso della S.I.R.U. – Società Italiana della Riproduzione Umana in corso a Siracusa, è stato guidato dal dott. Luigi Montano
L’origine di questi frammenti potrebbe essere varia e può comprendere cosmetici, detergenti, dentifrici, creme per il viso e il corpo, adesivi, bevande, cibi o anche particelle areodisperse nell’ambiente, per cui le vie di ingresso nell’organismo umano possono avvenire attraverso l’alimentazione, la respirazione ed anche la via cutanea” spiegano Oriana Motta,Maria Ricciardi ed Elisabetta Giorgini.
La notizia conferma quanto già era stato ritrovato nel sangue e nelle urine di esseri umani: tracce di microplastiche. Conferma la necessità di ridurre drasticamente l’uso delle plastiche e l’eliminazine delle microplastiche.(Campioni)
(Da Megachip di G. Masala)
Si è trattato di una prolusione davvero ad ampio spettro, quasi un bilancio di questi trenta anni di globalizzazione, di integrazione europea e di presunta Pax Liberale Americana. Un bilancio non privo di autocritica, e questo fa davvero onore a Mario Draghi, anche se, mi permetto di dire, non lo solleva dalle personali responsabilità politiche essendo stato uno dei massimi architetti dell’ordine che ha regolato il mondo in questi decenni.
Anni di globalizzazione dove a detta di Draghi: «Supponevamo che le istituzioni che avevamo costruito, insieme ai legami economici e commerciali, sarebbero state sufficienti per prevenire una nuova guerra di aggressione in Europa. E credevamo che le banche centrali indipendenti avessero padroneggiato la capacità di limitare le aspettative di inflazione, al punto da temere una stagnazione secolare».
Naomi Klein, The Guardian, Regno Unito Le aziende tecnologiche sostengono che l'intelligenza artificiale risolverà molti problemi e migliorerà la vita delle. persone. Ma senza regole adeguate produrrà sfruttamento e poveri.
Trato da internet (Internazionale)
Un’analisi lucida della Klein sui rischi notevoli legati all’intelligenza artificiale(ia) e all’uso che ne fa il capitalismo nei riguardi di noi tutti. Consiglio vivamente la lettura del libro della Shoshana Zuboff a titolo: il Capitalismo della sorveglianza che fa una disamina molto interessante dell’ia e di come se ne servono le varia multinazionali del digitale, con capofila Google, per carpirci i dati; questo serve non solo per fare affari vendendo le nostre vite ma anche ad un controllo delle persone, rappresentando un salto di qualità del capitalismo.
I PFAS sostanze chimiche altamente inquinanti
I rischi noti e potenziali per la salute umana e l'ambiente in Europa posti da un gruppo di sostanze chimiche molto persistenti, le sostanze alchiliche per- e polifluorurate (PFAS)
Nucleare, approvata la mozione del centrodestra: il governo si impegna a usarlo come fonte pulita
La mozione della maggioranza impegna il governo a valutare l’opportunità di usare il nucleare. In Aula il centrodestra ha votato in modo compatto a favore, insieme anche al Terzo polo. Tra gli impegni anche quello a promuovere accordi con aziende straniere che producono energia nucleare.(Da Fanpage)
Entro pochi anni dovremo ridisegnare le aree climatiche della Terra.
Le fasce climatiche in cui venne suddivisa la Terra due secoli or sono dovranno essere presto riviste a causa dei cambiamenti climatici. E per molte aree lo si dovrebbe già fare. (Dal Domani)
Ora, un nuovo studio che simula il futuro della Terra fino al 2100, mostra come i cambiamenti incrementali di temperatura e precipitazioni potrebbero alterare i climi al punto che dovremo ridisegnare le mappe climatiche concepite per la prima volta nel 1880. «Entro la fine del secolo, si prevede che dal 38 al 40 percento della superficie terrestre si troverà in una zona climatica diversa rispetto ad oggi», scrive il team di ricercatori , guidato dall’autore senior Paul Dirmeyer, uno scienziato del clima presso George Mason University della Virginia.
Sono la conferma di un’annata spaventosa, l’estate più calda di sempre, il secondo anno più caldo di sempre, con record di giornate da stress di calore e perdita di ghiaccio sulle Alpi. Il nostro è il continente che si riscalda più velocemente al mondo, questi dati sono la prova che l’emergenza climatica è anche un’emergenza alimentare e sanitaria.Ma l’adattamento a questa crisi non è ancora una priorità politica.
Oggi, 22 aprile, è l’Earth Day 2023, la Giornata della Terra.
È la ricorrenza più significativa dell’anno dedicata alla sensibilizzazione su tematiche ambientali, sostenibilità e più in generale sull’impatto (catastrofico) dell’essere umano sul mondo naturale. Al centro della campagna, come avviene ormai da molti anni, vi sono i cambiamenti climatici e le drammatiche conseguenze che stanno comportando.
IBM decide che un’intelligenza artificiale è meglio di 7.800 dipendenti: bloccate le assunzioni
da FANPAGE
Forse non è stato il miglior annuncio da dare nel giorno in cui in buona parte del mondo si celebra la Festa dei Lavoratori. Lo scorso 1° maggio, in un’intervista al quotidiano Bloomberg, il Ceo di IBM ha spiegato come la sua azienda sta ridisegnando il piano per le assunzioni previsto per il futuro. Arvind Krishna ha deciso che circa il 30% dei ruoli di back-office potrebbe essere sostituito dall’intelligenza artificiale entro i prossimi cinque anni. Nello specifico si parla di 7.800 dipendenti. Non è solo un annuncio catastrofico, l’azienda ha già deciso come muoversi: da questo momento le assunzioni verranno ridotte.
(SINTESI)
SCUOLA
Dal Manifesto
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
da MEGACHIP
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Siccità preoccupante nel Nord Italia ed in alcune regioni del Sud
Sesto rapporto IPCC
Partecipazione in qualità di Commissario
Calendario delle attività da svolgere sino a tutto giugno
Manifestazione contro il taglio dei tigli del viale Apua.
Pietrasanta 18 marzo 2023.
Oltre 250 persone hanno partecipato alla manifestazione contro il taglio dei tigli che si è svolta a Pietrasanta. Alla manifestazione hanno partecipato numerosi cittadini e associazioni ambientaliste; è partita dai parcheggi della COOP e, passando per la ciclopista del viale Apua, ha raggiunto Fiumetto presso il Ponte del Principe. Una manifestazione molto folkloristica e colorata, cui hanno partecipato numerosi ragazzi ed adulti che hanno risposto all’appello del Comitato “le voci degli alberi” per la salvaguadia dell’ambiente. Una manifestazione cui ho partecipato volentieri insieme a mia moglie e alla mia nipotina.